L’Atelier di Leonardo e il Salvator Mundi. Mostra

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Arricchisce “Leonardo mai visto”, un programma espositivo iniziato nel 2019 per i Cinquecento anni dalla morte di Leonardo, la mostra  L’Atelier di Leonardo e il Salvator Mundi, a cura di Pietro C. Marani e Alessia Alberti.

La piccola esposizione è incentrata sul recente ritrovamento di un disegno custodito nel Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e mai esposto prima.

Il foglio è entrato nelle collezioni civiche nel 1924 tramite un importante acquisto dal santuario milanese di Santa Maria presso San Celso.
Sul recto sono disegnate copie di studi anatomici di Leonardo di diverse epoche e cronologie (1490 – 1510/1513 circa), sul verso si trovano la scritta “SALV<A>TOR MVNDI” e uno studio di panneggio, probabilmente il dettaglio di una manica.

Gli studi di figure e i particolari anatomici rappresentati insieme al tipo di carta, antica ma purtroppo senza filigrana, permettono di collocare la sua realizzazione nell’ambito dell’atelier di Leonardo da Vinci e di fissarne l’epoca di esecuzione verso l’inizio del secondo decennio del Cinquecento, in un momento in cui il maestro e la sua bottega stavano evidentemente elaborando il motivo iconografico del Salvator Mundi. Ne è una prova l’iscrizione sul retro del foglio, tracciata forse nel tentativo di mettere a punto un’epigrafe o un cartiglio in caratteri romani, per l’identificazione del soggetto del dipinto.

Attorno al disegno sono esposti, con riferimento ai soggetti sviluppati sul recto, studi cinquecenteschi di anatomia, mentre per il soggetto a cui rimanda la scritta sul verso l’accostamento che si propone è con la variante del Salvator Mundi dipinta nel 1511 dall’allievo di Leonardo Gian Giacomo Caprotti detto Salaì e oggi conservata alla Pinacoteca Ambrosiana.

Collocandosi accanto alla Sala delle Asse, la mostra può dare un’idea dell’organizzazione del lavoro e del cantiere che ha realizzato la decorazione della grande sala, dove sicuramente sono stati all’opera alcuni dei migliori allievi del maestro.

 

Mostra
24 gennaio 2020 – 19 aprile 2020

Corte Ducale, Sala dei Ducali, martedì-domenica 9-17,30

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